mercoledì 29 dicembre 2010
Influenza 2010-2011: la prevenzione fa la differenza
sabato 25 dicembre 2010
Buone feste!
Alcuni anni fa ho tradotto ed adattato il documento “Holidays the Healthy Way” (dei CDC) per un sito di Sanità Pubblica regionale (leggi qui).
Le raccomandazioni rimangono ovviamente attuali, anche a distanza di anni. Le ripropongo di seguito perchè sono raccomandazioni che tutti dovremmo tenere in considerazione.
Arrivano le vacanze! E durante le vacanze si riuniscono le famiglie, ci si diverte e… si mangia! Ma non dobbiamo necessariamente accumulare chili di peso! Il segreto è nell’equilibrio e nella moderazione.
Per evitare di ingrassare cerca di bilanciare le calorie che introduci con quelle che bruci. L’attività fisica e la moderazione nell’alimentazione ti aiuteranno.
I consigli che ti presentiamo sono regali che potrai fare a te stesso e alla tua famiglia mantenendo uno stile di vita sano.
Lasciati coinvolgere dalle vacanze: muoviti!
Cerca di svolgere un’attività fisica regolare. Specialmente durante le vacanze, pianifica la tua attività fisica e non lasciarla al caso. Segna sull’agenda i giorni e gli orari in cui farai attività fisica e considera questi appuntamenti importanti come qualsiasi altra attività. Impegnati in un’attività fisica di intensità moderata, almeno per 30 minuti al giorno (e oltre se ti è possibile!).
Riduci il tempo che passi di fronte alla televisione.
Limita le ore che i tuoi figli passano davanti ai videogiochi.
Piuttosto durante queste vacanze crea una nuova tradizione. Organizza una passeggiata per osservare le decorazioni festose nelle case del tuo paese o della tua città o, in alternativa, prendi la bicicletta o indossa scarpe da ginnastica e raggiungi il più vicino sentiero naturalistico.
Approfitta delle vacanze per dare “due calci al pallone” con i tuoi bambini, gioca e muoviti con loro prima dei cenoni o fra una tombola e l’altra!
Balla o muoviti al ritmo della musica che scegli per gli incontri con parenti e amici.
Un buon proposito per il nuovo anno: organizza con gli amici il “gruppo della passeggiata quotidiana”.
Vacanze: alimentazione salutare…
Combatti il desiderio sfrenato di abbuffarti. Non startene in piedi affianco alla tavola imbandita, Ricorda che le cene a cui prenderai parte in queste vacanze sono occasioni per celebrare la famiglia e l’amicizia, non solo per mangiare.
Controlla le dimensioni delle porzioni di cibo che mangi e seleziona uno o due fra i cibi che ti tentano!
Limita i cibi ricchi di grassi e zuccheri.
Se bevi alcolici fallo con moderazione, sono un’ulteriore fonte di calorie.
Vacanze in salute.
È tempo di gustare una vasta varietà di frutta e verdura…
La frutta fresca può essere un appagante e dolce sostituto ai cioccolatini e alle caramelle.
Ricorda che le calorie si accumulano! Specialmente durante queste vacanze, periodo in cui solitamente ci abbandoniamo a un numero di “snack” eccessivo. Se vuoi concederti uno snack salutare mangia un frutto!
E se hai ospiti a casa potrebbe essere un’originalissima idea quella di “alleggerire la pressione delle calorie” con menu a base di frutta e verdura. Vedrai… ti ringrazieranno!
A corto di idee per i regali? Un coloratissimo cesto di frutta fresca!
Idea per un regalo salutare: un cesto di frutta e verdura!
Vacanze in cucina: cucinare in tutta sicurezza…
Le vacanze si avvicinano o sono in pieno svolgimento? Forse organizzerai cene e feste con amici e parenti e dal vassoio dell’antipasto alla tavola imbandita il cibo è al centro della scena per tutto il periodo delle vacanze! Fai in modo che gli alimenti siano sicuri seguendo queste basilari istruzioni:
1. Pulizia: lava spesso le mani e le superfici che vengono a contatto con il cibo. I batteri possono annidarsi sulle posate, I bicchieri e gli angoli della cucina.
2. Separazione degli alimenti: non permettere che i batteri passino da un cibo all’altro. Separa la verdura fresca dagli altri alimenti, la carne ed il pesce fresco dai cibi precotti e pronti da mangiare.
3. Temperatura di cottura: cuoci i cibi ad adeguate temperature. Ogni alimento va cotto per un periodo di tempo adeguato e ad elevate temperature al fine di eliminare quei batteri che causano tossinfezioni alimentari.
4. Conservazione degli alimenti: mettere nel frigorifero i cibi consente di evitare che i più dannosi batteri crescano e si moltiplichino. La temperatura del frigorifero dovrebbe essere regolata a +4°C, quella del congelatore a -10°C. Queste temperature dovrebbero essere occasionalmente controllate.
Non mi resta che augurare buone feste... in salute!
martedì 14 dicembre 2010
Pesaro, Convegno Regionale SItI
Come anticipato nel post di ieri, quest’oggi interverrò nella tavola rotonda del convegno organizzato dalla Società Italiana di Igiene (Sezione Marche) dal titolo: Pensare globalmente, agire localmente: quale Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 per le Marche?
Gli organizzatori del Convegno hanno pensato ad una tavola rotonda pomeridiana che potesse essere animata da interventi preordinati su richiesta di rappresentanti delle diverse professionalità, servizi e portatori di interessi. La mia richiesta di intervento come blogger, creatore di Prevenzione 360, è stata accolta e il mio intervento è già stato parzialmente espresso nel post di ieri. Parlerò dunque di internet e della comunicazione al tempo del web 2.0.
Per cogliere l’invito ad essere propositivi terminerò il mio contributo con una proposta: che la SItI si faccia portatrice delle considerazioni sulle potenzialità comunicative del web, ad esempio organizzando un gruppo di lavoro regionale che possa approfondire la complessa questione di internet e delle nuove modalità di comunicazione attraverso il web.
lunedì 13 dicembre 2010
Il bello e il brutto di internet
Picture by Steve Rhode
Sì, internet è un mondo senza regole. Questo è il bello di internet. Questo è il brutto di internet.
In internet il pensiero di un esperto e quello del "cittadino comune" viaggiano alla pari. Ma quando il cittadino comune ha ottime capacità comunicative e sa usare internet allora ha la possibilità di essere cento volte più efficace di un esperto e c'è la reale possibilità che sia considerato attendibile, tanto quanto il migliore degli esperti, anche se il suo punto di vista è scientificamente infondato.
Con ragionevole certezza anche nell'influenza dei social network devono essere ricercate le motivazioni per il flop della vaccinazione pandemica del 2009 e molto probabilmente la percezione negativa collegata ai vaccini è destinata ad amplificarsi nel tempo e a "contagiare" sempre più persone.
Fanno riflettere, in questo senso, i risultati di una ricerca condotta da Sanofi Pasteur MSD sulla percezione delle vaccinazioni nei social network in Italia. In particolare è emerso che solo su Facebook, visitato ogni giorno da 8 milioni di persone, si contano 40 mila pagine e 1.200 gruppi dedicati ai vaccini ma nel 95% dei casi l'immagine, e tutto ciò che ne consegue, è negativa. Risultati simili per YouTube e MySpace.
La domanda sorge spontanea: cosa fanno gli esperti per fronteggiare questo fenomeno?
Poco o nulla a quanto pare. Basti considerare che in un documento come il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 internet e le sue potenzialità comunicative non sono contemplate in alcun modo.
Procedendo così la Sanità Pubblica e la Prevenzione perderanno sempre più terreno nel complesso mondo della comunicazione.
Questo sarà il succo del mio intervento nella tavola rotonda pomeridiana del convegno organizzato dalla Società Italiana di Igiene (Sezione Marche) che si terrà domani, 14 dicembre, a Pesaro: Pensare globalmente, agire localmente: quale Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 per le Marche?
lunedì 6 dicembre 2010
Cuamm: 60 anni di servizio per l'Africa!
Questo post è scritto per augurare il meglio a questa eccellente organizzazione non governativa.
Il Cuamm si spende da 60 anni per il rispetto del diritto umano fondamentale alla salute e per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche ai gruppi di popolazione che vivono nelle aree più isolate e marginali.
E' nata nel 1950 con lo scopo di formare medici per i paesi in via di sviluppo con il nome Cuamm (Collegio universitario aspiranti e medici missionari), negli anni ha scelto di operare particolarmente nel continente africano, da cui il nome Medici con l’Africa.
Per saperne di più...il link al sito web del Cuamm.
mercoledì 1 dicembre 2010
1° Dicembre 2010: world aids day
Oggi è la giornata mondiale della lotta all'AIDS. A quasi 30 anni dalla scoperta della sindrome da immunodeficienza acquisita il numero delle infezioni non si riduce e la questione è una piaga in alcune regioni del mondo (africa subsahariana in particolare) ma continua ad essere un problema anche nel nostro Paese.
Segnaliamo l'interessante documento congiunto di Anlaids, Arcigay, Lila e Nadir che è stato quest'oggi presentato a palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario G. Letta, del ministro della Salute F. Fazio e del presidente dell’ISS E. Garaci.
Altri link utili per approfondire la conoscenza di questa malattia:
Aids (EpiCentro)
Un po' di storia (EpiCentro)
LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids)
Priorità per combattere l'infezione da HIV/AIDS
UNAIDS (Programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV)
AIDS e evidenze scientifiche (SPeS)
lunedì 29 novembre 2010
Vaccinar...Sì !
E pensare che a crearlo è una donna che nulla ha a che fare con il mondo sanitario. Ulrike, la creatrice del blog, ha una sola passione: approfondire gli argomenti, non rimanere in superficialità, non lasciarsi trascinare dai "sentito dire". Così in passato ha deciso di approfondire il tema delle vaccinazioni ed ora è più informata sulle vaccinazioni di quanto non siano informati il 90% dei medici italiani.
Segnalo questo bel post, molto lungo ma estremamente importante. Quando un medico parla di vaccinazioni in una trasmissione radiofonica e a quel medico si concede l'etichetta di "esperto" allora possono capitare cose strane. Può capitare che quel medico dica cose assurde e quelle cose passino come verità assolute. Fortunatamente c'è gente come Ulrike che, punto per punto, riporta tutto su un piano di scientificità.
Il problema però nasce dal fatto che quanto l'esperto di turno ha dichiarato è arrivato alle orecchie di molti, troppi, mentre quanto Ulrike ha scritto sarà letto da pochi... un vero peccato!
mercoledì 24 novembre 2010
Donato Greco sugli errori nella gestione della pandemia influenzale 2009
Di seguito riporto quanto sintetizzato dall'ANSA...
Un consenso informato di sei pagine, fiale multidose, indisponibilita' dei dati sui vaccini, pur esistenti, un nome che ha fatto paura come 'squalene', contraddizioni nei comunicati ufficiali e ricoveri tardivi nei casi gravi: sono alcuni degli errori commessi in Italia durante la scorsa pandemia influenzale, che hanno portato al flop del vaccino contro l'H1N1. "La pandemia - ha detto - e' stato un banco di prova anche del livello di fiducia degli italiani e dei medici nelle istituzioni, e i risultati ci dicono che c'e' molto da lavorare su questo''. A contribuire allo scarso successo della campagna vaccinale l'anno scorso, rileva Greco, ci sono stati anche alcuni errori organizzativi, come la frattura del rapporto concertato Stato-Regioni, l'eliminazione di commissioni tecniche di consulenza al Ministero, una tardiva ed incompleta concertazione con i medici di famiglia, e lentezza nella comunicazione dei primi dati sull'efficacia e sicurezza dei vaccini. ''C'e' stata infine una mancanza di sperimentazione sul campo - ha concluso Greco - una limitata indipendenza della componente tecnica dalla competenza politica, l'assenza di una chiara definizione della catena di comando, distribuita in piu' corpi dello Stato e delle regioni e una carenza di chiare indicazioni sulla comunicazione''.
Sono stato particolarmente critico in passato sulla gestione nazionale della pandemia influenzale. Alcune mie riflessioni a caldo sono state scritte nel blog PandemItalia (leggi ad esempio qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui).
Ora è tempo di lasciare da parte le polemiche. Se non si fa tesoro di quanto appreso e se non si impara dagli errori passati rimarremo sempre incapaci di costruire un migliore sistema di risposta alle emergenze per la salute pubblica.
martedì 23 novembre 2010
La pandemia influenzale 2009 secondo un esperto
A questo link è possibile accedere alla video-intervista.
A queste e ad altre analisi voglio dare spazio ora e nel prossimo futuro, per combattere la malsana abitudine di generalizzare i pericoli per la popolazione riconducendo a "flop" e "allarme ingiustificato" tutto quanto si prospetta come emergenza per la salute pubblica.
mercoledì 17 novembre 2010
Con un po' di orgoglio...
In queste lapidarie frasi c'è tutta la pandemia del 2009 dal punto di vista di chi ha vissuto quel periodo subendone le conseguenze.
Per farvi capire qualcosa faccio un passo indietro e vi do alcune informazioni aggiuntive.
Questa mattina sono a Sassoferrato in un ambulatorio vaccinale periferico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano. Attorno alle 10.30 entra una signora con suo figlio: le condizioni di salute del piccolo rendono la vaccinazione antinfluenzale raccomandata. Le chiedo se è la prima volta che suo figlio si vaccina per l'influenza. Mi dice di no. Mi dice che l'anno scorso il bimbo è stato vaccinato con entrambi i vaccini (stagionale e pandemico). Mi dice che loro, i genitori, non si sono vaccinati e si sono ammalati. Chiedo qualche informazione aggiuntiva e la signora mi spiega che lei non ha avuto problemi ma il marito ha avuto una polmonite, è stato ricoverato e la diagnosi è stata accertata: influenza da H1N1. Mi spiega che dopo quattro giorni di febbre a 39 si sono presentati al pronto Soccorso, era di sabato, e sono stati rimandati a casa (la signora manifesta garbatamente il suo disappunto per le modalità con cui sono stati invitati caldamente a rientrare in casa:"l'influenza passerà, è il suo decorso normale!"). Ma la sintomatologia peggiora e subentra la difficoltà a respirare e così il giorno successivo il marito viene ricoverato in ospedale. Richiede anche lei di essere vaccinata. Le chiedo come sta suo marito. Mi risponde che sta bene, è in sala di attesa con l'altro figlio, oggi sono tutti qui e vogliono vaccinarsi tutti.
Si danno il cambio ed è il turno del marito. Scambiamo qualche parola e lui dice poche frasi ma significative: non si spiega come sia stato possibile aver sprecato così tante dosi di vaccino: pensa che lui sia stato uno dei pochi ad aver subito i "danni" da H1N1 ma lo rassicuro: stimiamo che nelle Marche, come nel resto d'Italia, il tasso d'attacco sia stato compreso tra il 15 e il 20% della popolazione e quindi in realtà l'influenza se la sono presa in molti. Poi manifesta le sue perplessità sulle polemiche contro i vaccini e io gli faccio notare che nel corso della pandemia tutti si sono improvvisati esperti e ne è risultata una gran confusione mediatica, molto probabilmente una buona parte della popolazione ha rifiutato il vaccino per questo. Quando poi afferma che a Fabriano l'organizzazione delle attività vaccinali era impeccabile io arrossisco un po'... e ringrazio: "Non si può immaginare quanta fatica fatta e quante critiche nonostante tutto".
Oggi sono orgoglioso di come ci siamo comportati sul territorio, in prima linea. Abbiamo fatto un buon lavoro: ci siamo fatti in quattro e ne siamo usciti "con le ossa rotte"... credetemi se vi dico che le parole di oggi, quelle riportate all'inizio di questo post, sono state per me una specie di farmaco miracoloso!
14 ottobre: Giornata mondiale del diabete 2010
Come ogni anno si celebra a novembre la giornata mondiale del diabete.
Per saperne di più: visita la sezione dedicata del sito EpiCentro.
Alcune città italiane si sono illuminate di blu... leggi qui.
Ed ecco i siti internet dedicati alla giornata mondiale del diabete 2010:
Sito dedicato al World diabetes day;
Sito italiano dedicato alla giornata mondiale del diabete.
No smoking!
Ho trovato pesonalmente interessanti alcuni link:
Sito internet generico sulla prevenzione dei tumori polmonari;
Sito dedicato a chi vuole smettere di fumare;
Sito dedicato alle donne fumatrici in gravidanza.
Sono in Inglese... buona lettura!
sabato 13 novembre 2010
Bertolaso in pensione
A proposito di attività motoria nelle scuole primarie
Da un lato c'è chi sottolinea quella che sarebbe la tendenza più auspicabile: un progetto che nel tempo si estenderebbe con il coinvolgimento di tutte le scuole italiane.
Dall'altro lato c'è chi si trova a far conto con la realtà scolastica di tutti i giorni: il progetto di alfabetizzazione motoria del Coni non è per tutte le scuole ma solo per quelle che garantiscono le due ore curricolari di attività fisica nella scuola primaria. Ma la contrazione dell'orario scolastico settimanale (determinato dalla riforma scolastica della stessa Gelmini) determina la quasi certa scelta da parte delle scuole (autonome nella definizione dell'orario settimanale) di organizzare un'unica ora di attività motoria a settimana. Sono poche le scuole primarie che garantiscono le due ore settimanali e se non si interviene a livello centrale saranno in minor numero quest'anno, contrariamente a quanto auspicabile.
Infine il costo attuale del progetto è di 7 milioni di euro ma se si volesse portare a regime il progetto in tutte le scuole ne occorrerebbero 71: una cifra che pare spropositata rispetto alle difficoltà economiche attuali del Paese.
Guarda qui il video della conferenza stampa.
venerdì 12 novembre 2010
Potenziamento dell'attività motoria nelle scuole: l'accordo
Il progetto, avviato lo scorso anno come progetto pilota, ha interessato 31 province, 100 docenti supervisori, 986 docenti esperti, 1100 plessi di 700 istituti scolastici, 10 mila classi e 217 mila alunni per un totale di 246 mila ore di attività motoria.
L’iniziativa è stata accolto positivamente dalle famiglie, dagli studenti ma anche dagli stessi dirigenti scolastici; l'attività motoria e sportiva infatti favorisce la crescita culturale, civile e sociale dei giovani insegnando corretti stili di vita, contrastando anche il sempre più diffuso fenomeno del bullismo.
Per questo motivo il Miur quest'anno ha deciso di stanziare 2,5 milioni di euro (gli altri 5 sono stati stanziati dal Coni) che verranno utilizzati per potenziare l'attività in tutte le province del territorio nazionale, con l'auspicio di coinvolgere maggiormente le Regioni e gli enti locali interessati, che potranno contribuire alla diffusione sempre più capillare del programma.
martedì 9 novembre 2010
Influenza: i pediatri consigliano la vaccinazione dei bambini a rischio
L'indicazione e' emersa, fanno sapere i pediatri, in maniera unanime nel corso dell'incontro del Comitato Tecnico sulla Campagna Antinfluenzale costituito presso il ministero della Salute e di cui fanno parte, oltre alla SIP, anche Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Istituto Superiore di Sanità(Iss), Consiglio Superiore di Sanità e altri esperti di politiche vaccinali.
lunedì 8 novembre 2010
Boom di tumori allo stomaco?
di tumori allo stomaco nelle Marche: è questo il titolo sensazionalistico con cui il giornale ha voluto riportare le indicazioni di un comunicato stampa rilasciato dalla AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) a margine del XII Congresso nazionale della Società che si è aperto oggi a Roma.
La Regione Marche viene citata tra le regioni italiane più colpite dal fenomeno. E i principali imputati sarebbero l’eccesso di alcol, il fumo e soprattutto un’alimentazione scorretta: sotto accusa in particolare il forte consumo di carni rosse, specie se cotte alla brace, cibi affumicati, salati e/o conservati e infine lo scarso consumo di frutta e verdura.
Ritengo personalmente che prima di trasmettere certe affermazioni si dovrebbe riflettere sull'impatto che esse potrebbero avere. Il caso oggetto del presente post è dimostrazione difficilmente confutabile di quanto sia importante dare i numeri ma in maniera corretta (ovvero con precisione e dedicando tempo per spiegarli).
Vengo al dunque: si parla della Regione Marche come di una delle regioni con la più grande incidenza di tumori dello stomaco. Poi si citano le testuali parole del comunicato AIOM: "si parla di un vero e proprio ‘triangolo maledetto', che ha i suoi vertici a Perugia, Pesaro e bassa Romagna".
Il problema relativo alle Marche sta nell'assenza di un registro tumori che possa confermare o smentire questo tipo di dichiarazioni, basate unicamente su stime. Ed ecco che la notizia si trasfrorma: da news finalizzate a diffondere conoscenza rispetto alla AIOM, e alle sue iniziative scientifiche, a titoli sensazionalistici che potrebbero procurare inutili preoccupazioni. In realtà la situazione non è così drammatica: in buona parte del mondo il tumore dello stomaco sta regredendo (l'Italia non fa eccezione) mantenendo pur sempre delle caratteristiche di aggressività che ne fanno uno dei tumori a più alta mortalità.
Ben vengano i contributi giornalistici che accendono i riflettori su un problema, purchè lo si faccia nel tentativo di fare corretta informazione e non con l'esclusiva finalità di vendere copie di giornale.
I pericoli sono nell'aria di casa
Siamo abituati a preoccuparci dell’ambiente e dell’inquinamento correlato ma una recente ricerca dell'Enviromental Protection Agency (Epa), l'Ente statunitense di protezione ambientale, ha dimostrato l'esatto contrario: l'aria di casa è cinque volte più inquinata di quella esterna. E la responsabilità sarebbe da collegare a detersivi, vernici, smalti, profumatori d'ambiente, muffe e altro ancora.
Il Gruppo di studio è composto da diverse istituzioni: il Ministero della Salute, il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca (Miur), il Cnr, l'Enea, l'Ispra, l'Universita' di Roma La Sapienza, l'associazione DonnEuropee Federcasalinghe nazionale. Hanno inoltre aderito al progetto le Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e Valle d'Aosta.
Auguro un buon lavoro a Sergio Fuselli, direttore del Reparto Igiene degli ambienti di vita e coordinatore del gruppo, e a tutti gli esperti che ne fanno parte.
GenitoriPiù è uno dei più bei progetti di prevenzione mai realizzati. Semplice, lineare, fortemente ancorato a evidenze scientifiche. Il progetto ha fatto il suo corso (2007-2009) ma il sito internet e il materiale informativo sono ancora fruibili.
• metterlo a dormire a pancia in su
domenica 7 novembre 2010
Capisci te stesso, gestendo gli alti e bassi della vita
Un sito internet molto interessante (Undestanding U) mette a disposizione una serie di utili check list per valutare se stessi e le proprie specifiche capacità.
Di seguito riporto una di queste check list, opportunamente tradotta. Il consiglio è quello di ripetere periodicamente il test per monitorare gli eventali progressi .
Quanto ti prendi cura della tua salute fisica?
• Hai un’alimentazione bilanciata.
• Dormi abbastanza
• Hai momenti di relax e riposo fisico
• Svolgi regolare attività fisica
• Mantieni il peso del tuo corpo a livelli salutari
• Fai esercizi mentali regolarmente (ad es. Leggere, suonare, giocare a scacchi)
• Ti concentri sui tuoi bisogni di salute.
Quanto ti prendi cura della tua salute emotiva?
• Parli dei tuoi sentimenti, sia positivi che negativi.
• Utilizzi strategie per affrontare stress, ansia e frustrazioni
• Ricordi a te stesso ciò che di buono c’è nella tua vita
• Ridi molto
• Pratichi l’atteggiamento di essere positivo e incoraggiare le persone.
• Trovi equilibrio tra il lavoro e la vita personale
• Prendi tempo per il riposo e il rilassamento.
Quanto ti prendi cura del tuo benessere interpersonale?
• Hai confidenti e amici stretti
• Prendi tempo per godere delle attività con altri
• Restituisci agli altri.
Quanto ti prendi cura della tua salute spirituale?
• Presti attenzione ai tuoi bisogni spirituali
• Trascorri del tempo a pensare alle cose che portano pace, bellezza e serenità alla tua vita.
• Segui il tuo percorso spirituale
sabato 6 novembre 2010
Secondo gli esperti: l'alcol è la droga più dannosa
Su una scala da 0 a 100 l'alcol ha totalizzato il punteggio più alto (72, mentre l'eroina è a 55 e il crack a 54). Per completezza di informazione: tra le droghe a peggiore impatto sui singoli individui eroina, crack e metamfetamine sono risultate le più dannose (37, 34 e 32 punti rispettivamente), mentre nella classifica dedicata ai danni che si possono provocare al prossimo alcol, eroina e crack sono state considerate le droghe più dannose (46, 21 e 17 punti rispettivamente). Sommando le due classifiche l'alcol risulta avere il primato assoluto.
La ricerca e' stata curata da un team guidato da David Nutt, ex consigliere del precedente governo laburista per la lotta alla droga, fatta propria dal Lancet, il prestigioso giornale scientifico che ha pubblicato i risultati del confronto tra esperti.
Per l'approfondimento:
Nutt DJ, King LA, Phillips LD and the Independent Scientific Committee on Drugs. Drug harms in the UK: a multicriteria decision analysis. Lancet - 1 November 2010
(articolo ad accesso gratuito per gli utenti registrati)
Obesità e implicazioni economiche
Nel report sono stati messi a confronto, per la prima volta, dati sull'obesità provenienti da 11 Paesi.
Ecco le principali indicazioni riportate nel documento OCSE:
- una persona su due è sovrappeso od obesa in quasi la metà dei paesi OCSE. I tassi sono destinati ad aumentare ulteriormente nel prossimo futuro;
- ogni anno, una persona obesa comporta una spesa sanitaria superiore del 25% rispetto a una persona di peso normale. L'obesità è responsabile dell’1-3% della spesa sanitaria totale nella maggior parte dei Paesi OCSE (5-10% negli Stati Uniti);
- una persona gravemente obesa ha un’aspettativa di vita di 8-10 anni inferiore rispetto ad una persona di peso normale;
- le donne con basso livello di istruzione hanno 2-3 volte più probabilità di essere in sovrappeso rispetto a quelle con un elevato grado di istruzione; negli uomini questa disparità è molto meno accentuata;
- le persone obese guadagnano fino al 18% in meno rispetto alle persone non obese;
- i bambini che hanno almeno un genitore obeso hanno 3-4 volte più probabilità di essere obesi;
- un’adeguata strategia di prevenzione in Italia permetterebbe di evitare, ogni anno, 75 000 decessi per malattie croniche.
Leggi qui il riassunto in Italiano del report OCSE "Obesity and the economics of prevention: fit not fat".
domenica 31 ottobre 2010
Televisione in camera dei ragazzi? No grazie!
I dati nazionali sono allarmanti: un bambino su due ha la tv in camera.
E i problemi collegati al troppo tempo di fronte agli schermi (non solo della televisione ma anche del computer) sembrano non esaurirsi con il sovrappeso e l'obesità.
Un recente articolo scientifico pubblicato sulla rivista Pediatrics dimostra che l'eccesso nell'utilizzo di tv e pc sarebbe correlato a maggiori difficoltà psicologiche (leggi qui).
Il messaggio di prevenzione è chiaro: cerchiamo di limitare il tempo che i nostri figli spendono davanti alla televisione e al computer, nella consapevolezza che si tratti di tempo perso e, soprattutto, dannoso.
sabato 30 ottobre 2010
O si guida o si telefona...
L'invito è quello di guardare il video, riflettere e modificare i comportamenti che possono arrecare danno a se stessi e agli altri.
mercoledì 27 ottobre 2010
Healthfinder.gov
OKkio alla Salute 2010
Nel corso del 2010 sono stati misurati oltre 42.000 bambini della terza classe delle scuole primarie. Permane alta la prevalenza del sovrappeso (23%) e dell’obesità (11%) e si continuano a rilevare comportamenti non salutari:
- il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 30% non la fa adeguata;
- 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e verdura;
- circa il 50% consuma bevande zuccherate o gassate nell’arco della giornata;
- 1 bambino su 5 pratica sport per non più di un’ora a settimana;
- 1 bambino su 2 ha la TV in camera.
I genitori, inoltre, non sempre hanno una percezione corretta dello stato ponderale del proprio figlio: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 36% ritiene che il proprio figlio non sia in eccesso ponderale
Zoom8
Dalla valutazione dei dati più interessanti dello studio emerge che:
• circa il 70% dei bambini non ha l’abitudine di andare a scuola a piedi;
• il 27% dei bambini gioca per più di due ore al giorno all’aria aperta, nei giorni feriali;
• il tempo trascorso dai bambini giocando all’aperto è correlato alla sicurezza dell’ambiente intorno all’abitazione e alla mancanza di strutture adeguate, specie al Sud;
• per i genitori, la principale fonte di informazione su una corretta alimentazione è rappresentata dai pediatri e da altri operatori sanitari; si evidenziano livelli di conoscenza maggiori al Nord e tra i genitori con elevato titolo di studio;
• per migliorare il benessere dei propri figli, i genitori suggeriscono di ridurre la pubblicità sugli alimenti confezionati, di aumentare le ore di attività fisica svolte a scuola e di potenziare le strutture sportive pubbliche.
HBSC 2010
Per quanto riguarda i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, la raccolta dati condotta nel 2009-10 su 77.000 ragazzi indica tra l’altro:
• Una diminuzione della prevalenza di sovrappeso e obesi che va dal 29% nei ragazzi e dal 20% nelle ragazze undicenni, al 26% nei maschi e al 12% nelle femmine di 15 anni;
• lo svolgimento di minore attività fisica tra i ragazzi di 15 anni (48% dei maschi e 27% delle femmine) rispetto ai tredicenni (51% dei maschi e 34% delle femmine);
• il 40% dei maschi e il 24% delle femmine di 15 anni dichiara di consumare alcol almeno una volta a settimana;
• il 19% dei quindicenni (maschi e femmine) dichiara di fumare almeno una volta a settimana.
Rapporto Caritas/Migrantes: pubblicato il dossier statistico 2010
Nelle considerazioni sul dossier e sull'immigrazione il dato più significativo è riferito alle stime relative alla presenza degli immigrati in Italia. All’inizio del 2010 l’Istat ha registrato 4 milioni e 235mila residenti stranieri, ma, secondo la stima del Dossier, includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti seppure non ancora iscritte in anagrafe, si arriva a 4 milioni e 919mila (1 immigrato ogni 12 residenti). L’aumento dei residenti è stato di circa 3 milioni di unità nel corso dell’ultimo decennio, durante il quale la presenza straniera è pressoché triplicata, e di quasi 1 milione nell’ultimo biennio.
Di fronte a questi numeri è evidente l'urgenza: anche la Prevenzione, perchè sia efficace, deve cominciare a "parlare straniero".
martedì 26 ottobre 2010
PNP 2010-2012
Dal mese di maggio del corrente anno è stato formalizzato il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione, il PNP 2010-2012:
I parte: La Medicina predittiva
II parte: La Prevenzione universale
III parte: La Prevenzione nella popolazione a rischio
IV parte: La Prevenzione delle complicanze e recidive di malattia
Nelle prossime settimane torneremo frequentemente sull'argomento perchè in questi ultimi tempi le Regioni italiane stanno lavorando alacremente sui nuovi Piani Regionali di Prevenzione che dovranno essere completati, sulla base del PNP, entro il 31 dicembre 2010.
Buon lavoro a tutti gli operatori (compreso il sottoscritto) impegnati sul fronte dell'elaborazione dei Piani di Prevenzione!
sabato 23 ottobre 2010
Si può prevenire la morte in culla?
La Sids ha una più elevata probabilità di verificarsi quando sussistono alcune condizioni e comportamenti da parte delle madri, dei padri e delle persone che curano i neonati. Tra i principali fattori di rischio si riconoscono:
• far dormire il bambino in posizione prona, ossia sulla pancia
• far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
• esposizione del feto e del neonato al fumo.
• giovanissima età della madre e assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre e post natale
• nascita prematura o basso peso alla nascita
• presenza di infezioni respiratorie
La prevenzione comincia dal dormire in posizione corretta…
Nel corso di indagini e studi numerose azioni e comportamenti sono stati associati a un ridotto rischio di manifestazione della Sids. Non essendo possibile individuare i bambini a maggior rischio di Sids, le campagne di prevenzione sono rivolte a tutta la popolazione. In particolare, ai genitori si raccomanda di:
• far dormire i propri bambini sulla schiena, in posizione supina
• non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino
• coprire il bambino con coperte che rimangano ben rimboccate e che non si spostino durante il sonno, coprendo il viso e la testa del neonato
• non utilizzare cuscini soffici, o altri materiali che possano soffocare il bambino durante il sonno
• allattare al seno il bambino nei primi sei mesi di vita. E’ stato dimostrato che una immunizzazione corretta riduce il rischio di Sids
• far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata, né eccessivamente caldo né troppo freddo, e con sufficiente ricambio di ossigeno
• limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno. Casi di Sids si sono verificati per soffocamento del bambino da parte della madre o del padre durante il sonno.
(Fonte: EpiCentro)
Mi preme particolarmente segnalare una meravigliosa Onlus, nata per assistere in tempi rapidi le famiglie colpite da questo terribile lutto ma anche per diffondere i pochi elementi di prevenzione attualmente noti. L'associazione è Semi per la Sids.
Degni di nota i contributi (leggi qui e qui) che quest'anno sono stati presentati dall'associazione in Australia, dove si è tenuta la 11° Conferenza di SIDS International, ente che raggruppa le associazioni di Genitori SIDS di tutto il mondo.
Interessante la brochure "A proposito della morte in culla del lattante".
Infine consiglio le testimonianze, scritte direttamente dai genitori che hanno perso i propri bambini per via della SIDS, ma avviso: per "stomaci forti".
venerdì 22 ottobre 2010
Emergenza rifiuti 2
Tra disordini e promesse riteniamo opportuno riproporre all'attenzione degli interessati un eccellente documento presentato dall'Associazione Italiana di Epidemiologia nel maggio del 2008. Si tratta della posizione ufficiale dell'AIE sul rapporto tra rifiuti e salute.
I contenuti del "position paper" sono riportati in sintesi nelle pagine di EpiCentro.
Dalla valutazione delle conoscenze disponibili in letteratura scientifica emerge che lo smaltimento dei rifiuti è certamente fonte di problemi economici, ambientali, sociali e sanitari, oltre che di preoccupazioni e tensioni nella popolazione che abita vicino agli impianti di trattamento. Punti focali di una politica centrata sulla prevenzione devono essere la riduzione della produzione di rifiuti, la razionalizzazione degli imballaggi e poi raccolta differenziata, riciclaggio, riuso e recupero dei materiali.
In merito ai rischi per la salute idati della letteratura scientifica non consentono affermazioni conclusive. Tuttavia, indicano che i rischi maggiori si associano alla presenza di discariche illegali, impianti di incenerimento obsoleti, siti di abbandono, combustioni incontrollate di rifiuti. Si può inoltre affermare che le discariche controllate di rifiuti solidi urbani non comportano un rischio per l’ambiente e per la salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli impianti e che la concentrazione di sostanze tossiche nelle emissioni dei nuovi impianti è molto bassa. Non è stata osservata un’associazione tra aumento del rischio per la salute pubblica e l’incenerimento dei rifiuti effettuato con le migliori tecnologie disponibili.
Leggi la sintesi del documento AIE.
Leggi il documento dell'AIE "Trattamento dei Rifiuti e Salute. Posizione dell’Associazione Italiana di Epidemiologia".
Fumare fa male... molto male
Si comincia a fumare per emulazione, per sentirsi parte di un gruppo, per gioco o per curiosità. Si prosegue per divertimento, per noia o perché fumare piace. Ci si ritrova nella più totale dipendenza, e per alcuni la sigaretta diviene una vera e propria droga, impossibile vivere senza. Si finisce morti stecchiti.
E tra gli operatori sanitari, medici in primis, che dovrebbero conoscere molto bene i rischi collegati al fumo di tabacco, c’è un’alta percentuale di fumatori: il colmo!
A cosa stiate pensando mentre leggete queste righe: alcuni approveranno il parlare "duro"; altri avranno abbandonato la lettura mandandoci diretti a “quel paese”; altri ancora penseranno al “famoso nonno”, quello che ha fumato fino a 90 anni ed è morto di vecchiaia… (perché dunque dovrebbe succedere qualcosa a me?).
NFL in rosa per la prevenzione
mercoledì 20 ottobre 2010
Una tassa per la salute?
Siamo stati un modello con la legge antifumo del 2005, possiamo esserlo anche per l'introduzione di questo provvedimento che darebbe effetti immediati soprattutto sui giovani» afferma Carmelo Iacono, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Secondo gli esperti le campagne di prevenzione non bastano, «è necessario andare a "toccare le tasche" dei cittadini, nessuna misura è più valida»
(Fonte: DoctorNews33, 11 ottobre 2010).
La richiesta degli oncologi italiani è pienamente condivisa dal "mondo" della Prevenzione. Aumentare il costo dei pacchetti di sigarette è, nei fatti, una pratica la cui efficacia è indiscutibile: si sa anticipatamente che se un pacchetto di sigarette costasse un euro in più, si avrebbe una ricaduta pratica... che tradotto significa "riduzione della percentuale dei fumatori", specialmente dei più giovani.
La nota stonata è l'affermazione secondo cui gli esperti avvertirebbero che "le campagne di prevenzione non bastano". In questa affermazione è insita una visione riduttiva della prevenzione. Chi scrive ignora probabilmente che aumentare il costo dei pacchetti di sigarette è una misura preventiva. In questo caso si tratta di prevenzione fatta attraverso una decisione di politica sanitaria... nulla a che vedere con le campagne informative che forse, nell'immaginario collettivo, si associano al termine "prevenzione".
martedì 19 ottobre 2010
Cos'è la prevenzione?
Il termine "prevenzione" è generalmente utilizzato per definire qualsiasi atto finalizzato a ridurre la possibilità che un evento, generalmente indesiderato, si verifichi.
In medicina quando si parla di prevenzione si fa riferimento alle attività che riducono gli esiti negativi di una certa patologia: in gergo tecnico si parla di riduzione di morbosità (la frequenza con cui una malattia si presenza nella popolazione) e di mortalità (la frequenza con cui la malattia inquestione conduce al decesso dell'ammalato).
Esistono tre livelli di prevenzione, che agiscono in momenti diversi:
1. Prevenzione primaria: azioni finalizzate alla riduzione dell'insorgenza di una condizione o malattia. Esempio di prevenzione primaria sono le vaccinazioni; altro esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo;
2. Prevenzione secondaria: azioni finalizzate a consentire la diagnosi precoce di una malattia già in atto, permettendo così di intervenire sulla stessa negli stadi iniziali, evitandone la progressione e riducendone gli effetti negativi per la salute. L'esempio più classico di prevenzione secondaria è quello degli screening oncologici (ad esempio il Pap test per la prevenzione dei tumori del collo dell'utero o la mammografia per la prevenzione dei tumori della mammella);
3. Prevenzione terziaria: azioni finalizzate a ridurre l'impatto negativo di una patologia avviata, ripristinando le funzioni, riducendo il rischio di complicanze e probabilità di recidive. Esempio di prevenzione terziaria sono le azioni finalizzate a ridurre le complicanze del diabete. Questo tipo di prevenzione sconfina spesso nella terapia (nel caso dell'esempio potremmo pensare alla dieta insulinica per il mantenimento di un corretto profilo glicemico).
In ultimo non dimentichiamo che, specie tra gli addetti ai lavori, con il termine "prevenzione" si fa spesso riferimento alle strutture tecnico-operative dei sistemi sanitari che si occupano di progettare, attivare, governare le azioni preventive sul territorio in cui operano. Si tratta generalmente dei Dipartimenti di Prevenzione che sono per norma costituiti da vari Servizi, tra i quali il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP... è in uno di questi Servizi che lavoro), il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) e il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL). Ai servizi sanitari che si occupano di prevenzione è indicativamente destinato dal 3 al 5% del fondo sanitario.
* Ho creato il blog alcuni mesi fa ma senza impegnarmi concretamente per renderlo fruibile. Così ho deciso di dare accesso al blog solo dopo aver messo ordine... Sono passate settimane e settimane e solo tre giorni fa ho ripreso in mano P360, con l'intento di procedere alla sua pubblicazione ufficiale. Oggi, 19 ottobre 2010, ho finalmente reso pubblico il blog.
lunedì 18 ottobre 2010
Efficacia dei messaggi intimidatori per la prevenzione degli incidenti stradali
Di seguito riportiamo la sintesi del lavoro:
Le comunicazioni tramite fear appeal sono tuttora ampiamente utilizzate, anche se la ricerca in questo campo non ha portato a conclusioni chiare e definitive sulla loro efficacia. Molti degli studi condotti hanno preso in considerazione le più diverse tematiche di prevenzione, mentre il presente lavoro si focalizza sugli effetti dei messaggi intimidatori per la prevenzione degli incidenti stradali. Oltre alla paura, tali messaggi suscitano ansia, disgusto, depressione, senso di colpa. E potrebbero essere proprio questi stati d’animo a causare il cosiddetto “effetto boomerang”. La maggior parte dei lavori considerati dimostrano poi un effetto positivo in relazione agli atteggiamenti, per cui ad un maggior livello di paura corrisponde un cambiamento di atteggiamento nei confronti degli incidenti stradali. Esistono invece pochi studi che hanno analizzato l’efficacia di tali messaggi sui comportamenti, e tali studi presentano risultati discordanti. Il presente lavoro dimostra quindi una certa efficacia dei fear appeal sulla prevenzione degli incidenti stradali, quantomeno nel cambiamento di atteggiamento, anche se si devono considerare alcuni fattori limitanti che fanno riflettere sulla necessità di condurre studi focalizzati, ad esempio, sulle diverse componenti del messaggio intimidatorio.
Dunque i messaggi intimidatori, i video shock, le testimonianze forti sono efficaci nel prevenire incidenti stradali? La risposta sembrerebbe "forse sì ma con alcune riserve".
Il problema è insito nella distanza, in senso lato, che intercorre tra messaggio preventivo e esito desiderato. Nel caso, ad esempio, della guida in stato di ebrezza e degli incidenti stradali si potrebbe declinare il problema in questo modo:
- conoscenze: so che non si può guidare dopo aver bevuto
- atteggiamenti: penso sia giusto non mettersi alla guida dopo aver bevuto
- comportamenti: dopo aver bevuto non guido mai
Ed ecco il problema di gran parte delle strategie educative che vengono messe in campo nel tentativo di prevenire la guida in stato di ebrezza: si riesce ad ottenere buoni risultati in merito a conoscenze e atteggiamenti, ma pochissimi studi sono in grado di stabilire quanto una campagna preventiva riesca ad incidere sui comportamenti. Eppure è sui comportamenti che si deve incidere.
Quando l'argomento di discussione è così importante e delicato riteniamo che anche la modifica di conoscenze e atteggiamenti sia particolarmente importante. E ci auguriamo per questo che sempre più frequentemente si comunichino, anche in maniera forte, messaggi di prevenzione che potrebbero salvare qualche vita.
Purtroppo in Italia si è scelta la linea "soft" e i cosiddeti "fear appeal", i messaggi dal contenuto realistico e scioccante, non sono quasi mai utilizzati a scopo preventivo. P360 va contro tendenza e periodicamente (quando il web ce ne darà l'occasione) pubblicheremo video, immagini, messaggi forti.
Cominciando con la storia di Jaqueline Saburido, che molti di noi ricorderanno.
Questi video ci facciano riflettere.
Prevenzione degli incidenti domestici
Così come le malattie, anche gli incidenti domestici possono essere prevenuti. Diverse sono le iniziative di prevenzione a livello istituzionale. Le più efficaci sembrano essere quelle che considerano approcci multipli: campagne di informazione e di educazione (verso anziani, bambini, genitori), formazione di operatori sanitari volta all’acquisizione di competenze per la rilevazione della sicurezza degli ambienti domestici, fornitura a basso costo di dispositivi di sicurezza (maniglie antiscivolo, spie antincendio), ecc.
Il Nuovo Piano Regionale della Prevenzione (PRP 2010-2012) prevede che le Regioni intervengano, se ritenuto opportuno, anche sulla tematica "incidenti domestici", atttraverso la predisposizione e l'implementazione di progetti strutturati. Mi auguro che ben presto in tutta Italia si faccia qualcosa di tangibile. Nel frattempo il mio consiglio ai genitori preoccupati è di non rimanere con le mani in mano e provvedere ad informarsi, a comprendere le logiche della prevenzione e a prendere tutte le possibili precauzioni possibili per evitare che la casa si trasformi nello scenario di un incubo.
Letture utili:
EpiCentro. Argomenti di salute: Incidenti domestici;
Infortuni domestici: ASL Brescia;
Regione Lombardia: Ricordati di proteggerlo;
Regione Lombardia: Consigli senza età (prevenzione degli incidenti domestici tra gli anziani);
Emilia Romagna: "Casa salvi tutti";
Proprio di quest'ultimo progetto si segnala il materiale informativo veramente ben fatto. In particolare merita tutta l'attenzione possibile la check list per verificare se siano seguite le principali misure di prevenzione. Si tratta di un interessante strumento che consente di verificare se sussistano rischi domestici e aiuta nel suggerire le relative azioni di prevenzione. Consiglio di stampare la check list e di utilizzarla periodicamente.
Buona Lettura e... non sottovalutiamo i rischi che la casa nasconde!
domenica 17 ottobre 2010
Ricomincio da dove ho lasciato...
Per anni (dal 2006) sono stato professionalmente impegnato nelle azioni di preparazione e risposta alla pandemia influenzale da parte della Sanità Pubblica.
la mia esperienza è stata riversata in un blog: PandemItalia.
PandemItalia è stato creato nell'aprile del 2007 e poco più di due mesi fa ha chiuso i battenti.
Ovviamente PandemItalia rimarra nel web, disponibile a tutti coloro vogliano approfondire la complessa tematica delle pandemie influenzali.
Qui ripropongo alcuni post che considero particolarmente importanti... buona lettura a tutti:
- Pandemia influenzale molto... ma molto semplificata
- Prendersi cura di un malato in casa
- La mancata pandemia del 1976
- Una Regione che non molla!
- Sandman sulla strategia italiana di comunicazione
Gli argomenti di P360
Non riporteremo solo notizie ma cercheremo, laddove possibile, di approfondire gli argomenti di discussione con analisi tecniche, opinioni o spiegazioni che abbiano finalità divulgative.
Provo ad elencare alcune delle aree di intervento che interesseranno il blog:
prevenzione delle malattie infettive;
vaccinazioni;
promozione della salute;
educazione sanitaria;
salute e ambiente;
lotta al fumo;
promozione dell'attività fisica;
preparazione alle emergenze;
sicurezza sui luoghi di lavoro;
sicurezza stradale e domestica;
prevenzione dei tumori...
in una parola: prevenzione a 360 gradi.
Gli obiettivi di P360
Ho già accennato qualcosa nel post di apertura ma qui vorrei essere più chiaro.
Lavoro ogni giorno nel mondo della prevenzione e per la prevenzione. Questo blog nasce dal desiderio di diffondere la cultura della prevenzione.
Scrivere di prevenzione per far conoscere la prevenzione italiana, per diffondere notizie e informazioni sulle migliori pratiche preventive, per approfondire gli argomenti di prevenzione e "costringermi" a rimanere aggiornato...
Con tutte queste cose in testa… si comincia!
Una nuova avventura!
Qualcuno mi conosce già? Forse per rapporti personali, forse perché sono il creatore del blog PandemItalia attraverso il quale nell’aprile 2007 decisi che mi sarei occupato di pandemie influenzali con l’unico scopo di informare correttamente e di divulgare buone pratiche di preparazione e risposta ad una eventuale pandemia. Da quel giorno è passato tanto tempo, il tempo sufficiente perché potesse emergere una pandemia influenzale: il nuovo virus influenzale A/H1N1 è stato per la prima volta isolato nell’aprile del 2009 e nel giro di due mesi si è diffuso in oltre 200 Paesi dando luogo alla prima pandemia influenzale del nuovo millennio. La pandemia influenzale è stata dichiarata l’11 giugno 2009 dall’OMS e da quel momento il nuovo virus influenzale ha fatto i danni che ci si attendeva: un eccesso di casi di malattia e un eccesso di mortalità ma non solo, anche un sistema di risposta all’emergenza incapace di gestire gli aspetti comunicativi della pandemia con una serie di dannose conseguenze per il consenso e la fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. In quel periodo ho avuto modo di occuparmi in prima persona della risposta alla pandemia influenzale, ma a livello regionale. Chi vuole non farà difficoltà a reperire on line materiale della Regione Marche che testimonia il mio impegno (come quello di tanti altri operatori) ai tempi della pandemia.
Stanchissimo per il lavoro svolto e nauseato perché quel lavoro non è stato in alcun modo riconosciuto ho vissuto, come logica conseguenza, l’irrefrenabile desiderio di abbandonare tutto e così ho fatto: contemporaneamente alla dichiarazione della fine della pandemia influenzale e del passaggio alla fase post-pandemica ho dichiarato che non mi sarei più occupato di pandemie influenzali e così è terminata l’esperienza di PandemItalia.
Da qualche settimana non aggiorno più i miei blog. Lungi dall’essere insanabile perdita di desiderio di scrivere; si è trattato di un periodo di riflessione nel quale ho fatto altro: ho dedicato tempo a Giacomo, il mio figlioletto di un anno e poco più; ho lavorato sul campo a progetti complessi (vedi Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012 di cui avremo modo di parlare più approfonditamente); ho ricominciato a suonare con il mio gruppo dando spazio (perché no?) anche agli hobby.
Ed ora è giunto il tempo di tornare a scrivere.
Scrivere di prevenzione a trecentosessanta gradi. Ecco spiegato il motivo di questo blog.
Non aggiungo altro perché solo nel tempo capirò pienamente che cos’è “Prevenzione 360”. Ora mi limito a cominciare un lavoro che spero possa accompagnarmi, senza interruzioni, nel corso degli anni.